Il vaso di espansione della caldaia svolge una funzione tanto essenziale quanto poco visibile: regola la pressione all’interno del circuito di riscaldamento, compensando l’aumento di volume dell’acqua quando questa si riscalda. È un componente tecnico, ma anche altamente normato, poiché influisce direttamente sulla sicurezza dell’impianto. Ogni vaso deve rispettare requisiti ben precisi: essere conforme alla Direttiva PED 2014/68/UE, rispondere alla norma tecnica armonizzata EN 13831, e – se utilizzato in impianti con acqua potabile – rientrare nei parametri del D.M. 174/2004.
La presenza della marcatura CE è obbligatoria, e nei modelli più moderni la camera d’aria è spesso precaricata con azoto certificato, per garantire una pressione più stabile nel tempo e ridurre la dispersione dei gas. Questi accorgimenti non sono semplici dettagli tecnici, ma garanzie reali di durata, efficienza e sicurezza. E proprio per questo, quando il vaso si danneggia o perde efficienza, le conseguenze sull’impianto diventano subito evidenti: pressione instabile, blocchi improvvisi della caldaia, perdite anomale. In molti casi, il problema è più vicino di quanto si pensi. E parte tutto da lì, da quel serbatoio nascosto che smette di fare il suo lavoro.
Cos’è il vaso di espansione e a cosa serve
Il vaso di espansione (detto anche “polmone della caldaia”) è un contenitore dotato di una membrana elastica, progettato per assorbire variazioni di volume dell’acqua durante l’accensione della caldaia. Quando l’acqua si riscalda, aumenta di volume e la pressione nel circuito potrebbe raggiungere livelli pericolosi. Grazie al vaso, la pressione viene stabilizzata: la membrana si comprime e assorbe l’acqua in eccesso, evitando colpi d’ariete e danni all’impianto.
Esistono due tipologie principali:
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Vaso chiuso: internamente diviso da una membrana tra acqua e aria (o gas inerte). Può essere installato ovunque nel circuito e contiene aria compressa che bilancia le escursioni di pressione.
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Vaso aperto: un serbatoio aperto collegato al punto più alto dell’impianto, utilizzato soprattutto negli impianti tradizionali.
Perché il vaso di espansione si rompe?
Un vaso può guastarsi per diversi motivi:
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Membrana bucata: l’acqua penetra preservando pressione errata e deteriorando il “polmone”
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Sgonfiamento della carica d’aria: la pressione interna si riduce, causando continue perdite dalla valvola di sicurezza o frequenti ricariche
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Sovrappressione/iperpressione: causata da scorretto dimensionamento o mancata manutenzione
Campanelli d’allarme a cui prestare attenzione
I segnali più evidenti di un vaso rotto includono:
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Pressione instabile o continua perdita: se si osserva un abbassamento repentino o un incremento oltre 1,2 bar, è probabile un malfunzionamento
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Blocchi frequenti della caldaia: dovuti alla pressione troppo bassa o alta
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Presenza di acqua dal valvolino di gonfiaggio: nell’evitare aria, se esce acqua, significa membrana forata
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Necessità di ricarica continua della carica d’aria capita se il vaso perde pressione d’aria
Cosa succede quando il vaso di espansione è rotto
Un vaso di espansione danneggiato smette di assorbire le variazioni di pressione come dovrebbe. Il primo effetto evidente è l’instabilità della pressione dell’acqua, che a caldaia accesa tende a salire rapidamente, anche oltre i limiti di sicurezza. Nei casi più gravi, la valvola di sfogo si attiva, lasciando uscire acqua per abbassare la pressione. In fase di raffreddamento, invece, la pressione cala drasticamente, portando il manometro anche sotto il livello minimo consigliato e costringendo a frequenti rabbocchi.
Rischi e danni all’impianto
Un vaso rotto non compromette solo il funzionamento della caldaia, ma mette a rischio l’intero impianto di riscaldamento.
Il mancato assorbimento delle variazioni di volume può causare micro-colpi d’ariete, ovvero vibrazioni e pressioni anomale che si trasmettono lungo le tubature. Col tempo, questi fenomeni possono portare a perdite dalle giunzioni, danneggiare le valvole di zona o causare cedimenti in componenti delicati come lo scambiatore di calore.
In più, una pressione instabile riduce l’efficienza del riscaldamento e può far aumentare il consumo di gas, perché la caldaia viene continuamente sollecitata per mantenere un equilibrio che non riesce più a controllare. Nei modelli più moderni, spesso dotati di sensori e sistemi elettronici di protezione, questo si traduce in blocchi frequenti, interruzioni dell’erogazione dell’acqua calda e messaggi d’errore difficili da interpretare senza una diagnosi tecnica. Per maggiori informazioni sui messaggi di difficile interpretazione nei display, leggi le nostre guide ai codici di errore delle caldaie Vaillant e Cosmogas.
Manutenzione e controlli periodici
Si raccomanda la manutenzione programmata per garantire sicurezza degli impianti. In particolare:
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Ispezione annuale: avviene tipicamente prima dell’accensione stagionale, controllando pressione del vaso (tra 0,8 e 1,2 bar)
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Controllo del valvolino: verificate perdite o uscita d’acqua
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Verifica della carica di aria compressa: usando un manometro e ricaricando se necessario fino a 0,9–1 bar ad impianto freddo
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Monitoraggio delle perdite di pressione: ogni anomalia va approfondita
Se dopo un controllo si constata che il vaso è irreparabile:
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Sostituzione completa: si rimuove il vaso difettoso e si installa uno equivalente in capacità e pressione
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Costi indicativi: per un vaso domestico si spendono tra € 100 e € 400, manodopera inclusa
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Fai da te: possibile per persone esperte, ma è consigliata l’assistenza di un tecnico qualificato
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Dimensionaling corretto: calcolato in base ai litri del circuito e al coefficiente di dilatazione termica, utilizzando la formula: incremento volumetrico = V_imp × (Δv)
Consigli pratici e checklist
Verifica periodica | Cosa controllare | Frequenza consigliata |
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Pressione vaso | 0,8–1,2 bar a freddo | Annuale, prima stagione |
Uscita acqua dal valvolino | Segnale di membrana rotta | Ogni volta che si nota perdita |
Carica aria | 0,9–1 bar su vaso freddo | Ogni 6 mesi |
Condizioni membrane e contenitore | Crepe, ruggine o deformazioni | Annuale |
Affidati a degli esperti
Il vaso di espansione difettoso può seriamente compromettere la sicurezza e l’efficienza della caldaia. Con una corretta manutenzione praticata dai professionisti dell’azienda Sabic di alta qualità, è possibile prevenire malfunzionamenti costosi e garantire performance ottimali per l’intero impianto. Affidati a personale tecnico certificato e utilizza solo ricambi originali conformi alle normative, se sei nelle province di Firenze, Pisa o Siena puoi contattarci. Saremo lieti di aiutarti.